Svegliarsi la mattina,
sempre troppo presto,
inforcare la bici
trapassare nuvole di nebbia che hanno inghiottito le starde
e non pensare,
non pensare assolutamente a nulla,
non pensare a lui, ai casini, all'orario,al lavoro arretrato,alle ruote sgonfie della bici, al bottone del cappotto che sta per staccarsi
non pensare
Come fare?
Che domanda idiota...sono un flusso!
vario nel tempo
per intensità e direzione
pedalando
ad intervalli regolari
sono il vettore del mio corpo
col volto bagnato
attraverso Piazza San Carlo,Piazza Castello, Via Po
fino a Palazzo Nuovo
crocevia di razze
accattoni e luminari
tutti lì.
"Chi sei?
puoi essere chiunque
puoi essere
qualunque
cosa
vuoi?"
E non sei più così distante,
si può essere vicini anche da lontani,no?
belle toujour e il teatrino!
Lego il mio Pegaso ai poggia bici
arcobaleni d'acciaio.
Guardo sempre, per un istante, l'ingresso della facoltà
dal basso
in alto
gradino dopo gradino
m'infilo veloce nell'atrio
tra orde chiassose
provo la sensazione di isolamento.
provo la sensazione di isolamento.